Burnout da lavoro: i consigli di nutrizione

Burnout da lavoro: i consigli di nutrizione

Burnout da lavoro

Capita spesso a causa dello stress: il burnout colpisce molte persone al lavoro. Domanda: la nutrizione può avere un ruolo per ridurne l’impatto? Certamente sì, ma procediamo per gradi. Per burnout si intende una sindrome psicologica da stress lavorativo caratterizzata da esaurimento emotivo e costellata da diversi sintomi fisici. Qualcosa di simile accade quando si torna al lavoro dopo una vacanza (“sindrome da rientro”) e, negli ultimi tempi, a seguito della crescente richiesta di lavoro in smart working, a fronte della pandemia Covid-19. L’approccio per dare sollievo è sostanzialmente psicologico, riguardante lo stile di vita o il management dell’ambiente lavorativo, ma non sottovalutiamo le strategie di nutrizione.

 

Burnout, che cos’è?

Il burnout insorge quando nasce uno squilibrio tra le richieste professionali e la capacità personale di sostenerle dando vita a un senso di frustrazione, demoralizzazione e basse difese da stress lavoro-correlato (1). I sintomi sono ad ampio raggio: in primis i lavoratori non si sentono più in grado di svolgere le loro mansioni e questo può portare alla comparsa di ansia, depressione, irritabilità, affaticamento, mal di testa, nausea, dolori muscolari, sonno disturbato (un ulteriore rischio riguarda l’abuso di alcol e droghe e il deterioramento delle relazioni di coppia o famigliari). Si prova una sensazione di distacco, indifferenza, negatività verso gli altri, sé stessi e verso il lavoro. Un vero problema perché sempre più spesso il burnout colpisce le attività lavorative del comparto sociosanitario, assistenziale (infermieri, medici, ecc.) ma anche insegnanti e educatori (2).

 

Sindrome da rientro e smartworking

Non è una vera e propria patologia. Condivide però alcuni aspetti con il burnout da lavoro: la sindrome da rientro al lavoro si può manifestare con ansia, difficoltà di concentrazione, disturbi della digestione, mal di testa, malinconia e/o tristezza, insonnia, irritabilità, sbalzi d’umore, affaticamento (3). Inoltre, negli ultimi tempi la pandemia ha costretto molte persone a cambiare ritmi e modalità di lavoro: in media la giornata lavorativa in smartworking dura da 1 a 3 ore in più; si fanno più riunioni (in modalità virtuale), si è reperibili anche al di fuori dall’orario di lavoro, rispondendo al telefono o mandando mail. Da quando si lavora a casa attraverso lo smartworking: si stanno riscontrando vaste problematiche con sintomi riferibili allo stress e al burnout (4).

 

Tattiche per superare il burnout da lavoro

Affrontare il problema burnout da lavoro significa introdurre strategie di rilassamento, lavorare sulla consapevolezza (mindfulness), sull’aspetto cognitivo comportamentale, sviluppare capacità di adattamento allo stress. Anche l’ambiente di lavoro dovrebbe adeguarsi per prevenire la sindrome, ad esempio con interventi di tipo organizzativo (5, 6). Non è da sottovalutare l’aspetto della nutrizione, infatti spesso il burnout si esprime anche attraverso un cambiamento delle abitudini alimentari: si mangia di più o di meno, oppure peggiora la qualità della dieta (più cibo spazzatura). Di certo, bisognerebbe orientarsi su una dieta di tipo mediterraneo, ricca di alimenti vegetali con un apporto ridotto di carne (7).

 

Nutrizione anti-burnout e stress lavorativo

L’integrazione di alcuni nutrienti può contribuire a migliorare la condizione delle persone che soffrono di stress da lavoro. Si propone l’α-casozepina, una molecola presente solo nel latte materno che va via via riducendosi dopo lo svezzamento, a cui sembra correlarsi la sensazione di rilassamento del bambino dopo la poppata. Secondo alcuni studi, le sue proprietà ansiolitiche e ipnoinducenti possono essere utili per combattere l’isonnia da burnout (8, 9).

 

Rimedi erboristici

Alcuni fitoterapici trovano impiego in queste situazioni di stress, contribuendo a dare sollievo rispetto ai principali distubi. Ricordiamo le risorse principali.

Griffonia (Griffonia simplicifolia) – Anche detta “fagiolo africano”, fonte di triptofano, precursore della serotonina che interviene su alcune funzioni fisiologiche fondamentali come la regolazione dell’umore, del sonno e dell’appetito. In questo modo si può agire sui disturbi del sonno legati principalmente a periodi di stress e tensione e allo stesso tempo combatte i disturbi del sonno legati a periodi di stress e tensione (10).

Rhodiola rosea – Ben conosciuto adattogeno, pianta utile per mantenere il normale tono dell’umore. Di uso tradizionale in Russia e Paesi scandinavi, la Rhodiola – assunta in preparati standardizzati – contribuisce ad abbattere i livelli di stress fisico e mentale, la fatica, la depressione e l’ansia (11, 12, 13).

Da non dimenticare infine alcuni “classici” rimedi, da tempo consigliati dalla fitoterapia, contro l’ansia e l’insonnia come il Biancospino, la Valeriana e la Passiflora (14). Da assumere sempre nalle giuste dosi, per i giusti periodi e in formulazioni ben costituite.

 

 

 

Bibliografia

1. Carlini L et al. Burnout Syndrome. Legal Medicine: analysis and evalutation INAIL protection in case of suicide induced by burnout within the helping professions. Riv Psichiatr 2016; 51(3): 87-95
2. Maslach C, Jackson SE, Leiter MP. Maslach Burnout Inventory Manual (3rd ed.). 191-216
3. Mater Domini. Sindrome da rientro: cos’è e come gestirla. https://www.materdomini.it/news/sindrome-da-rientro-cose-e-come-gestirla/
4. Gruppo San Donato. Sindrome da burnout e smartworking: cos’è e come prevenirla. https://www.grupposandonato.it/news/2021/febbraio/burnout-smartworking-cos-e
5. Maslach C. Burnout and engagement in the workplace: New perspectives. European Health Psychologist, 2011; 13: 44–47
6. Manti D. La sindrome del burnout. https://istitutosantachiara.it/la-sindrome-del-burnout/
7. Esquivel MK. Nutrition Strategies for Reducing Risk of Burnout Among Physicians and Health Care Professionals. American Journal of Lifestyle Medicine. 2020; 20: 10
8. Ancoli-Israel S. Insomnia in the elderly. A review for primary care practitioner, Sleep 2000; 23: s23-30.
9. Messaoudi M, et al. Effects of a tryptic hydrolysate from bovine milk αS1- casein on hemodynamic responses in healthy human volunteers facing successive mental and physical stress situations. Eur J Nutr 2005; 44: 128-132.
10. Green.it. Griffonia: benefici e utilizzo.
11. Cropley M et al. The Effects of Rhodiola rosea L. Extract on Anxiety, Stress, Cognition and Other Mood Symptoms. Phytother Res 2015; 29(12): 1934-9.
12. Anghelescu IG et al. Stress management and the role of Rhodiola rosea: a review. Int J Psychiatry Clin Pract 2018; 22(4): 242-252
13. Healthline. 7 Science-Backed Health Benefits of Rhodiola rosea. https://www.healthline.com/nutrition/rhodiola-rosea#TOC_TITLE_HDR_2
14. Firenzuoli F. Fitoterapia. Masson 2002