Alla base della salute del bambino c’è un intestino sano. È ormai dimostrato che il microbiota intestinale, ovvero l’insieme dei microrganismi (per lo più batteri) che colonizzano il tratto intestinale, gioca un ruolo chiave sia nella difesa contro germi patogeni sia nello sviluppo di un sistema immunitario forte e ben funzionante. Inoltre, il microbiota svolge molteplici funzioni metaboliche, protettive e strutturali, fra le quali la produzione di vitamine (vitamina K e B), la fermentazione di substrati non digeribili, il metabolismo dei grassi e l’assorbimento dei sali minerali come il calcio, il magnesio e il ferro. Dunque, prendersi cura dell’equilibrio della flora batterica intestinale del bambino è uno step fondamentale per garantire un buono stato di salute sia in età pediatrica che in età adulta (1-2).
Il microbiota intestinale del bambino
La colonizzazione iniziale del tratto intestinale del neonato è influenzata dalla modalità del parto, dall’alimentazione, dal microbiota materno e da una serie di fattori ambientali. Il parto vaginale e l’allattamento sono tappe fondamentali per lo scambio di microbi tra mamma e neonato e lo sviluppo di un microbiota ricco di tante specie diverse. Dopo la nascita, la composizione del microbiota del bambino subisce una serie di cambiamenti significativi, in particolare nelle prime settimane e nei primi mesi di vita, sviluppandosi infine in una popolazione adulta più stabile e diversificata durante l’infanzia. (1,3)
Disbiosi intestinale nel bambino
È di fondamentale importanza mantenere un equilibrio tra le diverse specie batteriche presenti nella flora intestinale, in cui coesistono batteri non patogeni (normalmente le specie predominanti) e patogeni. Quando la flora intestinale “buona” viene ad essere progressivamente danneggiata, i batteri patogeni prendono il sopravvento causando un’alterazione dell’equilibrio intestinale. In questi casi, si parla di disbiosi. Le cause di squilibrio del microbiota intestinale nei bambini possono essere varie. Tra le principali vi sono la dieta, il cambio della dieta, situazioni di stress, infezioni virali e batteriche ma anche terapie farmacologiche, in particolare le terapie antibiotiche a cui i bambini sono spesso ripetutamente sottoposti. L’uso di antibiotici è considerato tra le cause più gravi di disturbo allo sviluppo del microbiota intestinale dei bambini e spesso causa effetti gastrointestinali avversi che vanno da diarrea lieve e transitoria a infezioni potenzialmente letali. (3)
Probiotici e Prebiotici cosa sono
I probiotici sono microorganismi vivi che, somministrati in adeguate quantità, conferiscono un beneficio alla salute dell’ospite, generalmente migliorando o ripristinando la flora intestinale. I probiotici sono per lo più batteri e lieviti simili ai microrganismi “buoni” naturalmente presenti nel nostro tratto gastrointestinale. Negli esseri umani i probiotici più comunemente utilizzati sono i batteri del genere Lactobacillus o Bifidobacterium e il lievito Saccaromyces boulardii. I prebiotici, invece, sono costituenti non vitali degli alimenti e la loro peculiare caratteristica è di essere sostanze non digeribili che, assunte in quantità adeguata, favoriscono selettivamente la crescita e l’attività di uno o più batteri già presenti nel tratto intestinale o assunti insieme al prebiotico. (4)
Supportare il benessere intestinale dei più piccoli
L’integrazione con probiotici è un approccio ampiamente utilizzato e studiato per prevenire o porre rimedio agli stati di disbiosi nei bambini. I probiotici, favorendo il ri-equilibrio della flora microbica intestinale, vengono comunemente utilizzati nell’ambito di numerosi disturbi gastrointestinali. In particolare, Lactobacillus rhamnosus GG e Saccharomyces boulardii sono ceppi probiotici documentati, efficaci e sicuri. Il Lactobacillus rhamnosus GG è uno dei probiotici più studiati in ambito pediatrico. Diversi studi hanno dimostrato che l’integrazione con Lactobacillus rhamnosus GG può essere utile nel supportare il trattamento di diverse malattie gastrointestinali nei bambini, come la diarrea causata da rotavirus o associata all’uso di antibiotici. L. rhamnosus esercita diverse azioni a livello intestinale. Innanzitutto, è resistente all’acidità gastrica e ai sali biliari ed è in grado di aderire alla mucosa gastrointestinale. Inoltre, una volta adeso alla mucosa intestinale, produce biofilm e composti antimicrobici ed è in grado di modulare il sistema immunitario innato e adattativo tramite la produzione di citochine. Anche il lievito Saccharomyces boulardii è un probiotico ampiamente conosciuto e utilizzato. Diverse evidenze scientifiche raccomandano Saccharomyces boulardii in molte patologie gastrointestinali, soprattutto acute come gastroenteriti e diarrea associata all’uso di antibiotici. Linee guida e raccomandazioni internazionali per l’uso di probiotici considerano S. boulardii come efficace e sicuro nella prevenzione della diarrea associata all’uso di antibiotici sia negli adulti che nei bambini. S. boulardii, essendo un lievito, è naturalmente resistente a tutti gli antibiotici. A livello del lume intestinale ha un effetto antitossinico e un’attività antimicrobica. Inoltre, S. boulardii, aumenta la produzione di acidi grassi a catena corta utilizzabili come sostanze prebiotiche. (5-6)
Minerali, vitamine e oligosaccaridi
Gli stati di disbiosi sono spesso associati a malassorbimento dei nutrienti e a carenza di vitamine, in particolare vitamine del gruppo B, prodotte proprio dai batteri “buoni” del microbiota. Per questo l’integrazione delle vitamine del gruppo B può essere un valido aiuto. In particolare, le vitamine B2, B3 e B6 aiutano a ridurre gli stati di stanchezza e affaticamento, mentre le vitamine B5, B9 e B12 favoriscono la normale funzione del sistema immunitario. Anche l’integrazione con zinco può essere un valido aiuto, poiché questo minerale contribuisce al buon funzionamento del sistema immunitario. Infine, ad ulteriore supporto dei cosiddetti “batteri buoni”, è importante l’integrazione con prebiotici, come ad esempio i galatto-oligosaccaridi, sostanze formate da galattosio e glucosio non digeribili che vengono utilizzate dai Bifidi e Lattobacilli per proliferare.
Bibliografia
1. ISSalute. https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/f/flora-intestinale-microbiota-e-microbioma#cause-di-disbiosi
2. Beane EK. et al. Effects of dietary fibers, micronutrients, and phytonutrients on gut microbiome: a review. Appl Biol Chem (2021) 64:36.
3. Underwood MA. et al. Neonatal intestinal dysbiosis. J Perinatol. 2020 Sep 23: 1–12.
4. Szajewska H. ACP. Indicazioni per l’utilizzo dei probiotici nei bambini. https://acp.it/assets/media/Quaderni-acp-2016_231-PE_am1.pdf
5. Korpela K. et al. Lactobacillus rhamnosus GG Intake Modifies Preschool Children’s Intestinal Microbiota, Alleviates Penicillin-Associated Changes, and Reduces Antibiotic Use. PLoS One. 2016; 11(4): e0154012.
6. Pasquale M. et Blasi F. Complicanze intestinali correlate alla terapia antibiotica: prevenzione & trattamento con probiotici. Rivista Società Italiana di Medicina Generale n. 1 • vol. 28 • 2021.