La cefalea di tipo tensivo è la forma più comune di mal di testa che, presumibilmente, tutti hanno sperimentato almeno una volta nella vita. Si stima, infatti, che oltre il 60% della popolazione adulta soffra di cefalea tensiva episodica.
In questo articolo esploreremo le cause, i sintomi e le strategie di gestione di questa forma di mal di testa così diffuso e fastidioso. Analizzeremo anche i fattori di rischio e i segnali di allarme da tenere in considerazione. Infine, forniremo qualche consiglio utile per il benessere dell’organismo anche in caso di cefalea di tipo tensivo.
Cos’è la cefalea tensiva e come riconoscerla
La cefalea tensiva è un tipo comune di mal di testa caratterizzato da dolore persistente, non pulsante, bilaterale, e da una sensazione di pressione o tensione intorno alla testa, che talvolta si irradia fino al collo. È spesso descritta come un casco, un cerchio che stringe o una fascia che stringe la testa e provoca dolore e pesantezza.
Questo tipo di cefalea, che colpisce in modo particolare le donne, può essere occasionale, con episodi che durano da poche ore a diversi giorni, oppure cronico, con sintomi che durano giorni per almeno tre mesi.
I sintomi tipici della cefalea tensiva includono dolore bilaterale o diffuso, una sensazione di pesantezza alla testa e una sensibilità ai rumori o alla luce.
A differenza delle emicranie, la cefalea tensiva non è associata a nausea o vomito.
Fattori di rischio e cause della cefalea tensiva
La cefalea tensiva fa parte delle cefalee primarie, cioè quelle considerate patologie a sé stanti. Può essere causata da diversi fattori, che variano da persona a persona.
Alcuni dei fattori di rischio più comuni che possono contribuire allo sviluppo della cefalea tensiva sono:
- situazioni di stressfisico e mentale, che sembrano giocare un ruolo importante nell’insorgenza di questo disturbo
- l’assunzione di posture scorrette, per esempio al lavoro
- l’uso eccessivo di dispositivi digitali
- le variazioni climatiche
- la mancanza di sonno
- i problemi masticatori
- un’alimentazione scorretta, in termini di qualità e quantità di cibo ingerito
- l’assunzione di determinati farmaci
È fondamentale prestare attenzione ai segnali di allarme che possono indicare una possibile complicazione o condizione più grave, come ad esempio un aumento improvviso dell’intensità del dolore, la presenza di sintomi neurologici come vertigini o visione offuscata, o la comparsa di febbre. In questi casi è consigliabile consultare immediatamente un medico per una valutazione accurata e un trattamento adeguato.
Gestione della cefalea tensiva: consigli utili
La cefalea tensiva può influire notevolmente sulla qualità della vita delle persone, generando dolore e disagio costanti. Conoscerne i sintomi e le cause è fondamentale per poter affrontare il problema in maniera adeguata.
Per identificare i fattori di rischio personali può essere utile compilare il “diario della cefalea”, indicando alcune informazioni- chiave: data, ora, durata e intensità dell’episodio, tipologia e quantità di farmaci eventualmente assunti, fattori che potrebbero avere avuto un ruolo (es. situazione di stress, carenza di sonno ecc.). Il diario della cefalea facilita sia l’individuazione delle situazioni potenzialmente scatenanti sia il dialogo con il medico.
Le strategie per il trattamento della cefalea tensiva possono variare a seconda della gravità e della frequenza dei sintomi.
Inizialmente, è consigliabile adottare un approccio non farmacologico e intervenire sui comportamenti e le abitudini quotidiane. Ad esempio:
- Ridurre lo stress, anche attraverso tecniche di rilassamento come lo yoga o la meditazione
- Praticare regolarmente attività fisica, anche moderata
- Curare l’igiene del sonno
- Migliorare la propria alimentazione
Nel caso in cui i sintomi persistano, è possibile ricorrere all’uso di farmaci, come gli analgesici da banco.
Tuttavia, prima di assumere qualsiasi farmaco è importante consultare il medico, per assicurarsi che sia appropriato per il proprio caso specifico.
Gli integratori: alleati preziosi del benessere in caso di cefalea tensiva
Integrare la propria alimentazione con alcune sostanze nutritive può essere utile per supportare l’organismo anche in caso di cefalea tensiva: alcuni studi, infatti, suggeriscono che l’assunzione di magnesio, Niacina e Vitamina B2 contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso e alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento. Si trovano in commercio in prodotti nutraceutici, anche in combinazione con altre sostanze che possono essere alleati preziosi.
Ad esempio, l’L-Triptofano, un aminoacido essenziale – cioè che non è prodotto dal corpo umano, perciò deve essere necessariamente introdotto con la dieta – che è l’unico precursore per la sintesi endogena della serotonina e della melatonina. La serotonina è un mediatore chimico che regola il tono dell’umore mentre la melatonina è un ormone prodotto dalla ghiandola pineale, la cui attività è fondamentale in varie fasi del sonno, soprattutto durante quelle REM (Rapid Eyes Movement).
È importante sottolineare che gli integratori non dovrebbero mai sostituire una dieta equilibrata e uno stile di vita sano. Prima di assumere qualsiasi integratore, è consigliabile consultare un medico o un professionista della salute per valutare se sia appropriato per il proprio caso.